Pages

mercoledì 28 maggio 2014

POMODORO SECCO CIETTAICALE DI TOLVE

POMODORO SECCO CIETTAICALE DI TOLVE




Salve inguaribili viaggiatori del gusto … oggi vi voglio raccontare di un prodotto che vi farà conoscere la Lucania, una regione ricca di eccellenze turistiche ed enogastronomiche.

Prima di parlare di questo pomodoro devo spingervi a conoscere il "suo" paese, Tolve.




    Tolve (Pz)
Siamo sempre in provincia di Potenza, il piccolo paese è uguale agli altri lucani, con la sua storia antica, un territorio troppo avaro per non condannare i "poveri" contadini all'emigrazione ed all'abbandono. Per fortuna, non tutti andarono via. Lucia Aicàle era una contadina che coltivava questo pomodoro, la tecnica era quella comune, che vedeva l'uso di semi autoriprodotti anno dopo anno, senza irrigare le piante, in asciutto.
La pianta cresce a cespuglio, è molto robusta e resistente alle malattie, non occorre usare sostegni, lasciando che si appoggi al terreno. Il pomodoro ha forma ovale, il colore è arancione con striature verdi vicino al peduncolo. Molti pomodori vengono coltivati senza irrigare, in Puglia e Basilicata, tanti sono da serbo invernale, questo è speciale perchè non ha la pelle dura, la polpa è soda, il suo ottimo sapore lo si apprezza sia allo stato fresco che, nell'uso a lui più congeniale, lasciato seccare al sole.







Il nome deriva dalla sua padrona, Lucia (Lucietta-Ciett) Aicàle di Tolve che fin dagli anni ’30 selezionò e moltiplicò in purezza il pomodoro, diventando l'unica custode di biodiversità. La famiglia della signora Lucia ha continuato quest'opera di selezione e coltivazione fino a quando Alsia e l'Università della Basilicata non sono intervenute per tutelare e sviluppare l'attività.





  Lucia Aicale





Tecnica di lavorazione e conservazione

Da memorie verbali si descrive il processo di produzione del pomodoro secco Ciettàicale di Tolve.
I pomodori, tagliati trasversalmente a mò di libro, vengono affilati su graticci o tavole e, dopo una spolverata di sale fino, vengono esposti ai raggi diretti del sole. Di sera vengono ritirati nei locali, al chiuso, per sottrarli all’umidità della notte. Ad essiccazione avvenuta, si lavano con una soluzione di acqua ed aceto, si asciugano, e con un canovaccio imbevuto di olio extra vergine di oliva si lucidano. Su di un lato si posa una fogliolina di basilico fresco e un pizzico di aglio trito e i frutti, così farciti, vengono richiusi. Pressati energicamente con le mani, ad uno ad uno, e messi uno sull’altro in modo stratiforme nei vasi di vetro si ha l’accortezza di pressare ulteriormente per evitare che rimangano degli spazi vuoti. Infine si aggiunge olio extra vergine di oliva prodotto nello stesso areale di produzione dei pomodori.

Caratteristiche del prodotto finito
Il frutto ha forma oblunga, simile ad una lampadina, polpa soda, croccante e carnosa, di colore arancione con aloni e sfumature verdognole nella parte peduncolare e a maturazione diventa arancione acceso e lucido.
Fra i punti di forza vanta la forte resistenza alle malattie, pertanto è ideale per la coltivazione biologica. Contribuisce al risparmio idrico in quanto si produce in aridocoltura.
Ha buccia sottilissima, ideale anche per produrre il pelato.
La produzione ottimale per il pomodoro secco inizia nella prima decade di luglio e termina a settembre.










Ilaria Pappalardo

Nessun commento:

Posta un commento